Giornate dei Diritti Linguistici

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L'équipe italiana del progetto LEM, con il sostegno dell'Università degli Studi di Teramo, organizza dal 2007 un convegno internazionale annuale, le Giornate dei Diritti Linguistici.
Uno degli obiettivi principali di questo ciclo di Convegni è riunire numerosi specialisti di provenienze e discipline diverse intorno al tema dei diritti linguistici e della promozione linguistica: ora in funzione del rispetto dei diritti umani, ora nella prospettiva dello sviluppo sociale.
Il tema di quest'anno è: "Plurilinguismo e mondo del lavoro. Professioni, operatori e attori della diversità linguistica".

Una conferenza permanente sui diritti linguistici

La conferenza permanente "Giornate dei Diritti Linguistici" (GDL) è nata nel 2007 in seno al Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale dell'Università di Teramo.

Diverse esperienze internazionali hanno ispirato tale iniziativa che, per una serie di peculiarità, è unica in Europa. Dall'edizione 2008 le GDL godono del patrocinio del Consiglio d'Europa, la massima istituzione continentale nell'ambito della formazione linguistica e della promozione delle lingue europee regionali o minoritarie.

Le istanze che sono alla base delle GDL vanno ben oltre l'interesse accademico, poiché il motore di tale iniziativa è di ordine etico, sociale. I diritti linguistici sono, infatti, un capitolo del grande libro dei diritti umani. Ma non solo: tutelare e promuovere la diversità linguistica può andare nella stessa direzione della tutela e promozione del territorio, del circostante, della ricchezza del soggetto e della collettività.

In tal senso, le lingue e culture minoritarie, non solo quelle che si identificano con un preciso territorio, rappresentano nella nostra visione non già un'eredità di sangue, bensì una parte dell'identità collettiva: regionale, anzitutto, ma anche nazionale e oltre.

In quanto parte dell'identità collettiva, secondo la terminologia elaborata dal PNUD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), tali lingue e culture possono anche configurarsi come dimensioni "adottabili" da chi in principio non ne fa parte.

Altrimenti, diventa molto difficile vincere la deriva, il determinismo e il pregiudizio che vede comunità sempre più isolate, marginali, talvolta ideologicamente arroccate su posizioni di esasperata conservazione culturale, spegnersi progressivamente nell'indifferenza generale.

Occorre proporre una nuova visione delle cose, certamente più aperta e dinamica, che parta dal superamento di una concezione monolitica e antropomorfica delle lingue che pregiudica, ad esempio, la possibilità per il soggetto e la comunità di essere attraversato/a da molteplici identità.

Ma perché scegliere di vivere e far vivere una lingua-cultura minoritaria? Anzitutto, a livello di principio, una minoranza linguistico-culturale rappresenta una storia e un presente diversi, una diversa weltanschauung e quindi, anche, un antitodo alle derive della massificazione culturale. A livello più concreto, come è emerso dallo studio di situazioni ed esperienze diverse, tali realtà possono offrire molto in termini, ad esempio, di corretto sfruttamento di territorio, di turismo culturale (economia sostenibile), di formulazione di nuovi legami sociali, in una parola: di qualità della vita.

È attorno a queste direttrici che le GDL esplicano la loro azione, secondo le articolazioni specifiche di ogni edizione, a cadenza annuale.

Organizzazione e partners istituzionali

Dall'Edizione 2009 le GDL sono organizzate dall'Associazione culturale LEM-Italia in collaborazione con la Fondazione Università degli Studi di Teramo, il Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale dell'Università di Teramo, l'I.S.I.T di Trento e le varie amministrazioni locali di anno in anno coinvolte (Comune di Faeto nel 2009, Comune di Rosciano nel 2010).

Caratteristiche dell'evento: i punti forti

Le Giornate Dei Diritti Linguistici (GDL) rappresentano una conferenza permanente unica in Europa caratterizzata dalle seguenti peculiarità:

1) Cadenza annuale. Altre importanti manifestazioni sui diritti linguistici hanno generalmente cadenza biennale o triennale.

2) Forte interdisciplinarità. In genere l'ambito dei "diritti linguistici" è appannaggio di giuristi e, in seconda battuta, di linguisti (soprattutto dialettologi o sociolinguisti). Nel caso delle GDL queste due figure di specialisti sono sistematicamente affiancate da sociologi, geografi, statistici, economisti ecc. al fine di armonizzare e correggere, nel dialogo, le rigidità proprie di ciascuna disciplina quando è isolata dalle altre. L'interdisciplinarità è un presupposto fondamentale che governa la configurazione stessa del Comitato scientifico del GDL.

3) Carattere strutturale dell'iniziativa. Non solo per la cadenza annuale, ma anche per il loro inserirsi in un'ampia, ambiziosa e coerente strategia culturale, le GDL presentano un carattere fortemente strutturale. Tale conferenza permanente è sempre più legata al portale LEM (Lingue d'Europa e del Mediterraneo), un'enciclopedia evolutiva sulle lingue dell'aria Euro-Mediterranea che, tra le numerose iniziative di cui è l'interfaccia privilegiato, pubblica in versione multimediale gli Atti delle GDL (a loro volta editi, nel formato cartaceo, nella collana di linguistica dell'Università di Teramo). Inoltre anno dopo anno si sta costituendo una sorta di anagrafe  dei corrispondenti delle GDL, in modo da rafforzare il dialogo e la riflessione dei partecipanti nell'ottica  della creazione di networks transnazionali di ricerca -  generalmente una sinergia con gli enti locali dei territori di volta in volta coinvolti.

4) Radicale democraticità della selezione dei relatori. Secondo buone prassi molto europee e ancora solo raramente italiane, i partecipanti vengono selezionati solo sulla base dei contenuti delle proposte inviate in risposta a un call for papers diffuso per tempo presso la comunità scientifica internazionale. Questa semplice modalità innesca un circolo virtuoso che abbiamo potuto verificare nelle scorse edizioni: a) premiazione della motivazione dei relatori, b) creazione di sinergie inedite e inattese, c) valorizzazione dei giovani ricercatori, d) valorizzazione della coerenza d'insieme delle proposte selezionate, e) esaltazione della significatività delle GDL, lunghi da ogni vanità accademica.

 

L'EDIZIONE 2011 DELLE GIORNATE DEI DIRITI LINGUISTICI (GDL 2011)

Convegno itinerante "Plurilinguismo e mondo del lavoro"

Professioni, operatori e attori della diversità linguistica

Il Progetto LEM per la promozione della diversità linguistica

Quinte Giornate dei Diritti Linguistici

Teramo, Giulianova (TE) e Civitanova Marche (MC), 19-21 maggio 2011

 

La diversità linguistica è uno straordinario patrimonio di cui l'opinione pubblica non è ancora pienamente consapevole. Una ben radicata lettura del mito di Babele ne cristallizza la rappresentazione inducendola per la doxa a ostacolo al progresso tecnico e scientifico e alla governabilità dei territori e delle società, a costo inutile per l'individuo come per le comunità.

Fortunatamente, questa visione eccessivamente semplificatrice non è la sola. In alcuni casi la diversità linguistica viene tollerata o accettata, più o meno coerentemente, in nome del rispetto dei diritti umani.

Altrove viene associata alla biodiversià e, come tale, sembra suscitare curiosità e attenzione presso un più vasto pubblico. In certi casi, la preservazione della diversità linguistica è vista in modo ancor più positivo e concreto: come uno scudo contro le egemonie cultuali e politiche, contro il monolitismo liguistico ed epistemologico e in favore di un arricchimento delle capacità interpretative del soggetto e delle sue capacità relazionali. Quest'ultima lettura, se approfondita e correttamente divulgata, porta a un salto di qualità: dalla protezione alla promozione della diversità linguistica. Non si tratta più solo di impegnarsi affinchè non venga disperso tale patrimonio di civiltà: si tratta di scommettere su di esso per sperimentare nuove forme di convivenza e sviluppo.

In tale ottica, le Quinte Giornate dei Diritti Linguistici, che costituiranno una tappa del convegno itinerante su "Plurilinguismo e mondo lavoro", saranno l'occasione per conoscere e dibattere intorno alle iniziative e alle imprese generate dall'istanza di protezione/promozione della diversità linguistica, e alle relative figure professionali.

Attraverso alcune conferenze, diverse sessioni tematiche di comunicazioni e uno spazio per poster e stands, il convegno consentirà di far conoscere a un pubblico di specialisti e non specialisti (studenti, amministratori locali, imprenditori ecc.) e quindi a diffondere, su più vasta scala, ragioni, fondamenti e dinamiche delle azioni più efficaci e all'avanguardia nel campo della promozione della diveristià linguistica, dentro e fuori l'università. Sempre con taglio fortemente interdisciplinare, il convegno esplorerà anche le criticità, le resistenze contro cui si scontra il discorso a favore delle diversità linguistica e del plurilinguismo.

Sulla base di queste premesse, durante il convegno saranno affrontati i seguenti temi (lista non esaustiva):

- Argomentazione del plurilinguismo

- Diversità linguistica e globalizzazione

- Plurilinguismo, reti di relazione, sviluppo locale

- Plurilinguismo, economia e qualità della vita

- Diversità linguistica e governance del territorio

- Professioni, operatori e attori della diverisità linguistica

- Istituzionalizzazione della promozione della diversità linguistica in Italia, Europa, Mediterraneo: associazioni, scuole, enti locali

- Plurilinguismo tra università e mondo del lavoro: certificazioni, centri linguistici, centri di ricerca

- Divulgazione della diversità linguistica d'Europa e del Mediterraneo

Lingue di lavoro

Italiano e francese. Altre lingue sono ammesse per la pubblicazione degli Atti.

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